Borgo Venusio tra degrado e tentativi di riqualificazione
Sulla statale 99, avrebbe dovuto essere cerniera tra Altamura e Matera. Popolatosi negli anni ’50 in virtù degli interventi urbanistici successivi allo spopolamento dei Sassi, il borgo ha visto nel corso degli anni il succedersi di almeno due periodi (quello dell’industrializzazione degli anni ’60 con la vicina Valdadige – azienda che produce materiali da costruzione – e quella dei servizi degli anni ’90 con un centro commerciale ed un hotel).
Venusio (che prende il nome da un nobile napoletano del 1400) è in realtà un borgo contadino di una manciata di case che ha il suo primo insediamento abitativo negli anni venti del secolo scorso. A testimonianza dell’epoca, oltre a poche costruzioni ancora nello stato originale (pareti in pietra o tufo e tetti in legno), anche un’antica fontana (arrugginita e non più in funzione). Il resto delle abitazioni sono state restaurate di recente con colori vivaci e tetti spioventi.
L’attuale borgo invece si sviluppa intorno alla piazza e ad una chiesa, con abitazioni a schiera con porticati esterni. Un campetto di calcio, una scuola ed una costruzione in stato di degrado e abbandono sono la testimonianza del tentativo di collettivizzare il borgo (sull’esempio del modello olivettiano di comunità, come al borgo La Martella progettato da Ludovico Quaroni). Allo stato attuale però la chiesa risulta chiusa, così come il campo di calcio.
Lorenzo Rota (architetto e urbanista) in un incontro-escursione organizzato dall’associazione Archeo club Matar’ ha illustrato quello che era un progetto del comune di Matera di riqualificazione del borgo, risalente agli anni ’90. Progetto che non è mai andato in porto, essendo stato approvato invece, per lo stesso intervento pubblico, il progetto di costruzione dell’hotel e di un residence per private abitazioni.