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Cinque Governatori per “Un mondo nuovo”, la festa della CGIL a Matera

“Un Mondo nuovo” è la manifestazione giunta alla settima edizione. Occasione per discutere delle più scottanti questioni politiche, che interessano anche il più grande sindacato italiano.

Roberto Occhiuto (Presidente della Regione Calabria), Vincenzo De Luca (Governatore campano), Stefano Bonaccini (Presidente dell’Emilia Romagna), il Governatore lucano Vito Bardi e Michele Emiliano (per la Puglia) si sono confrontati sulla proposta di referendum per l’abrogazione della legge Calderoli sull’autonomia differenziata, per cui la CGIl ha raccolto più di mezzo milione di firme.

Il dibattito di ieri, 13 settembre, è stato moderato da Michela Carmentano alla presenza del Segretario generale della Basilicata, Fernando Mega.

Un provvedimento (approvato in via definitiva lo scorso giugno) che tiene banco sulla scena politica italiana da quando il provvedimento è nato, ossia a valle del referendum popolare che si tenuto in Lombardia e Veneto nel 2017.

“Un provvedimento – ha ricordato Mega – che ha una sua matrice bene precisa.” “Ossia – ha spiegato – è il depositato di una idea ben precisa di federalismo (prima secessione, poi federalismo fiscale e infine autonomia differenziata) ovvero di forma e ruolo dello Stato. Tutte e 23 le materie ex art. 116 della Cost. (oggi di competenza esclusiva o concorrente dello Stato) verrebbero trasferite alle Regioni (dalla Sanità alla scuola, dall’ambiente alle infrastrutture, ecc.)”

“Quella che stiamo conducendo – ha detto invece De Luca – è una battaglia per l’unità di una nazione, ciò che con questo provvedimento si vuole mettere a rischio.” “C’è bisogno invece di più unità, anche di intenti.” – Ha detto De Luca non senza intermezzi ironici, invitando i suoi colleghi a sedersi intorno a un tavolo per discutere sui singoli punti per modificare la legge: come il livellamento della spesa pubblica regionale pro-capite (De Luca ha ricordato che a fronte di una spesa regionale pro-capite di circa 17000 euro in Lombardia, ve n’è una di circa 12000 euro in Campania), oppure gli stessi livelli di trattamento per medici e operatori sanitari (a fronte del fenomeno per cui molti medici vanno negli ospedali del nord perchè hanno un trattamento economico migliore)

“Il problema – ha continuato De Luca – non è quello di dare più potere alle Regioni, quanto piuttosto quello di sburocratizzare lo stato centrale per mettere in moto gli investimenti.”

Michele Emiliano ha ricordato come l’autonomia differenziata sia il contraltare politico del premierato voluto da FI: insomma una partita giocata dalle due forze politiche dell’attuale maggioranza, lega e FDI, con “concessioni” a Forza Italia (vedi la recente nomina dell’ex governatore pugliese Fitto a vice commissario per l’UE).

Una legge quella sull’autonomia differenziata che pur se approvata in via definitiva necessita di singoli accordi tra Stato e Regioni e della definizione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni), ma soprattutto del loro finanziamento (si è calcolato dagli 80 ai 100 miliardi).

Stefano Bonaccini pur essendo di una regione del nord, l’Emilia Romagna, si è detto concorde con lo spirito del referendum, ossia l’abrogazione della Calderoli, mentre Occhiuto ritiene quella dell’autonomia differenziata come una sfida per una regione del sud. Vito Bardi, più tiepido, ci ha tenuto a sottolineare come qualsiasi iniziativa popolare sia da sostenere.

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