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Ordine di custodia cautelare ai domiciliari, misure interdittive e perquisizioni, per il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Palazzo San Gervasio

E’ dello scorso 9 gennaio il provvedimento della misura cautelare ai domiciliari nei confronti di un ispettore di Polizia emesso dalla Procura Distrettuale di Potenza ed eseguito dalla Squadra Mobile della stessa città e della sezione di Polizia Giudiziaria in sede.

Le condizioni a cui erano sottoposti gli ospiti del Centro (assunzione di farmaci, psicofarmaci ed antiepilettici, senza prescrizione, maltrattamenti e condizioni di vera e propria detenzione) erano state denunciate da servizi televisivi della trasmissione “Striscia la notizia” , poi ripresi da altri organi di stampa.

Le stesse condizioni che sostanziano, come denunciato da diverse associazioni che si occupano di diritti umani e tutela dei migranti, i CPR come luoghi di “detenzione amministrativa” (ovvero di privazione della libertà personale senza che vi siano i necessari presupposti giuridici).

L’appartenente alla Polizia di Stato è indagato per violenza privata pluriaggravata, falso ideologico, calunnia e truffa aggravata ai danni dello Stato. Altri soggetti (i rappresentanti della ditta che aveva in gestione il centro ed un medico di base) sono invece stati destinatari di misure interdittive per i reati di inadempimento e frode nelle pubbliche forniture, maltrattamento, falso ideologico e violenza privata pluriaggravata.

Avvocati ed appartenenti alla Polizia di Stato sono stati invece oggetto di perquisizione per un altro filone d’indagine relativo a falso, induzione indebita e concussione.

Quella dell’allungamento del periodo di permanenza all’interno dei Centri e dell’aumento di queste strutture in Italia è una delle proposte politiche dei partiti attualmente al Governo.

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