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Daniele Ciprì racconta “Franco e Ciccio”

L’autore siciliano (regista, ma anche valido direttore della fotografia), a Matera per la rassegna “Campolungo“, ideata dal raggruppamento Cinema e Audiovisivo della CNA, si racconta in un’intervista a margine dell’incontro che ha preceduto la proiezione del film, girato insieme a Franco Maresco, “Come inguaiammo il cinema italiano. La vera storia di Franco e Ciccio”.

Qual è il rapporto del duo comico con la Sicilia?

“La coppia comica è un simbolo della Sicilia. Ma mentre Ciccio Ingrassia era più continentale ed anche, caratterialmente, più austero, posato; Franco Franchi era invece un guascone, gesticolava molto ed anche nella vita privata era così, un vulcano. Quindi più quest’ultimo rappresentava la Sicilia.”

Com’è cambiata la televisione dai tempi di “Cinico tv”?

“Abbiamo lavorato in tv negli anni tra i ’90 ed i 2000.Quella era un’altra televisione. Potevamo fare satira. Oggi non credo ci sia più quel tipo di spazio per il genere grottesco alla “cinico tv”. Trovo molto interessanti le piattaforme digitali come Rai play.”

Qual è il tuo rapporto con questi luoghi, la Puglia e la Basilicata?

“Ho girato in Puglia nel 2011 “E’ stato il figlio” (il primo film girato da solo, senza Franco Maresco) e quindi conosco bene questi luoghi.”

Qual era la cifra della coppia Ciprì e Maresco e perchè vi siete “separati“?

“Con Maresco ci siamo separati per motivi personali. Siamo entrambi siciliani di Palermo. Ed insieme abbiamo raccontato una certa Sicilia. Ma continuiamo a farlo anche ora, da “separati”.”

C’è un legame tra il cinema di Franco e Ciccio e quello di Ciprì e Maresco?

“Il nostro cinema chiaramente guarda con simpatia al cinema “leggero” di Franco e Ciccio, ma i nostri riferimenti culturali sono altri: Franco Scaldati, Billy Wilder.”

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