Pupi Avati ospite d’onore alla prima edizione del Matiff (Matera art international film festival)
Quest’anno la rassegna ha proposto, oltre alla selezione delle opere in concorso, un contest, “the human ambient” ed una mostra fotografica, nonchè l’accensione di un fascio di luci per ricordare l’11 settembre (in contemporanea con New York) e le performances di sonorizzazione cinematografica di Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi.
Si è svolta sabato scorso la premiazione dei vincitori del contest fotografico dedicato all’ambiente che viviamo. Nella cornice del Palazzo Lanfranchi anche la mostra fotografica, “Cosmodrome” di Raffaele Petralla.
L’attesa però era tutta per Pupi Avati, il regista italiano che ha realizzato come regista più di quaranta film, premiato, tra l’altro, nel corso della sua carriera con due David di Donatello ed un Nastro d’argento.
“Ho girato un film da queste parte, a Torre Canne – esordisce – e ricordo molto bene e con piacere l’accoglienza e l’ospitalità della gente del luogo.”
Avati ha finito di girare le scene del suo ultimo film, dedicato alla figura di Dante Alighieri, appena la settimana scorsa. Un film che ha richiesto uno sforzo produttivo notevole:”Abbiamo concluso le riprese – ha raccontato – dopo undici settimane di lavorazione con una troupe di ottantacinque persone.” Nel cast, nella parte di Boccaccio, anche Sergio Castellitto.
Un film che il regista bolognese aveva nel cassetto da diciott’anni e per cui aveva già un accordo con Rai fiction “anche se poi non se ne è fatto più niente ma l’idea del film è rimasta.”