Il quartiere “riverside” di Stefano Boeri a Tirana
Tirana “riverside” è il progetto di quartiere “resistente” sulla sponda del fiume a nord della capitale albanese.
Un intero quartiere made in Italy, improntato alla sostenibilità, con tutti gli accorgimenti necessari per il dopo covid.
Un masterplan nato nel 2014 per quattro aree di sviluppo nella città albanese, ma il progetto si è concretizzato per una di queste aree anche per dare abitazione agli sfollati del sisma dello scorso anno.
Dalla zona oggetto di riqualificazione parte il lungo boulevard che porta in piazza Skanderberg.
Ulteriori dettagli del progetto del quartiere “Made In Italy” sono stati forniti dal vice-sindaco di Tirana, Arbi Mazniku, a Report TV:
“E’ uno dei progetti più importanti dei prossimi cinque anni. Il quartiere verrà costruito nell’ambito del processo di ricostruzione del governo e mirerà per una gran parte ad ospitare tutti gli sfollati che hanno perso le loro abitazioni a causa del terremoto, così come istituzioni pubbliche e facoltà universitarie.
Si tratterà di un quartiere autosufficiente dal punto di vista energetico, attraverso pannelli fotovoltaici che immagazzineranno e distribuiranno l’energia all’interno dell’unità. La prima parte del quartiere, i cui lavori dureranno meno di un anno, sarà destinata a tutti gli sfollati.” – ha dichiarato Mazniku.
Delle quattro aree di sviluppo, quella di Tirana riverside è la prima a partire. Un quartiere concepito come un borgo nella filosofia propria dell’architetto milanese. Un quartiere innovativo, dunque, all’avanguardia, che punta su efficienza ed autosufficienza energetica, mobilità solo elettrica nel quartiere e una serie di accorgimenti in linea con un mondo post Covid-19.
L’idea di base, forte e “resistente”, è che le città debbano funzionare come insieme di borghi entro cui ci si muove a piedi o in bicicletta. Il quartiere avrà quindi tutte le tecnologie di una Smart City,